domenica 13 dicembre 2009

NUOVI POST SU CHEMYST'S BLOG

AVVISO AI NAVIGANTI DEL MARE ERMETICO:

vi aspetto su http://chemyst.wordpress.com

Noldor

mercoledì 9 dicembre 2009

ABBANDONO DI UN LUOGO INGRATO

Cari Cercatori,

è stato bello, ma piano piano questo Blog CHIUDE. Chiude per la miopia di Google, per la sua diffidenza e per le continue difficoltà che frappone verso coloro che vogliono frequentare le pagine di un blog.
Ma nulla andrà perduto. Piano piano, le piccole cose preziose che già si sono accumulate, verranno portate via altrove. Datemi il tempo, alcune prove sono in corso, ma sin d'ora darò una traccia:

http://chemyst.wordpress.com

Per ora, delle pagine di prova, presto spero pagine più profonde.

Vi aspetto... di là.

Noldor

lunedì 23 novembre 2009

Latet sol in sidere

Nelle Dimore Filosofali spesso, dalle prefazioni di Canseliet fino agli ultimi capitoli di Fulcanelli, testi liturgici cristianivengono citati per indicare al Cercatore una direzione, un segno, o per far scattare nella sua testa (meglio, nel suo Cuore) un'illuminazione improvvisa quanto preziosa.
Nel Capitolo su Louis d'Estissac, in una nota, appare quest'Inno, natalizio come molte altre analoghe citazioni:


Latet sol in sidere,
Oriens in vespere,
Artifex in opere;
Per gratiam
Redditur et traditur
Ad patriam.

Questa la traduzione visibile nell'edizione italiana (a fianco mi permetto, al solito, di farne una 'letterale'):

Il sole è nascosto sotto la stella                            Il sole sta nascosto nella stella
L'Oriente nel tramonto,                                        L'Oriente nel tramonto
L'artigiano è nascosto nell'opera;                          L'Artefice nell'opera;
Con l'aiuto della sua grazia,                                  Mediante la grazia
È reso e riportato                                                E' restituito e trasferito
Alla sua patria.                                                    Alla patria

Naturalmente, come per gli altri testi sacri, sono andato in cerca  di un suo possibile utilizzo musicale, e la prima sorpresa è stata trovare sì un inno (un'elaborazione in forma di carol in una raccolta inglese dell'800)
che contiene questi versi, ma che ha un titolo ben più significativo:





... non è sorprendente? PATREM PARIT FILIA, la Figlia ha partorito il Padre, è sempre la nostra Vergine che,Verbum instar seminis, è fecondata dallo Spirito Santo. Il testo è tutto molto suggestivo, ed alcune considerazioni in proposito sarebbero gradite...

Noldor

sabato 14 novembre 2009

Musica ed Alchimia: i Fiamminghi


Cari Compagni di Queste
tempo fa pubblicai sulla Fiammella questo post, che passò sotto totale silenzio.
Può accadere anche qui, ma spero di no, ed attendo eventuali commenti.



VIRGO SALUTIFERI

Virgo salutiferi
genitrix intacta Tonantis
unicaque undosi stella benigna maris
quam rerum Pater,
ut lapso succurret orbi,
nondum distinct iusserat esse chaos,
Jesseque sacro nasci
de sanguine gentis
et matrem statuit virginitate frui

Tu potis es primae scelus
expurgare parentis,
humanumque Deo conciliare genus,
lacte tuo, qui te,
qui cuncta elementa crearat,
pavisti vilis culmina tecta casae.

Nunc, caeli Regina,
tuis pro genti bus ora,
quosque tuus juvit Filius, ipsa juva.
Alleluja .

Ave Maria, gratia plena,
Dominus tecum,
benedicta tu in mulieribus.
Alleluja.



Questo testo sacro è stato musicato da Josquin Desprez, forse il più grande dei Fiamminghi, attivo in questo periodo a Ferrara alla corte Estense. Curiosamente, però, nonostante il carattere profondamente devozionale, tale testo è stato scritto da un gentiluomo di corte, Ercole Strozzi. Il testo e la sua versione in musica godettero di una certa fortuna,e sono stati pubblicati prima a Venezia, poi a Roma ed anche nel 1534 a Parigi da Pierre Attaingnant.

Wikipedia ci informa che Ercole Strozzi (Ferrara, 2 settembre 1473 – Ferrara, 6 giugno 1508) è stato un poeta e letterato italiano, figlio di Tito Vespasiano Strozzi, confidente di Lucrezia Borgia alla corte degli Estensi.
Successe al padre nella carica di giudice dei XII Savi, alla quale peraltro rinunciò dopo pochi mesi. Scrisse, come il padre, eleganti elegie e sonetti in latino, da alcuni giudicate migliori di quelle del padre. I suoi sonetti in volgare sono ispirati alla scuola del Petrarca. Affetto da una malformazione fisica, camminava zoppicando.
Familiare nella corte degli Este, entrò tra gli uomini di fiducia della Duchessa Lucrezia Borgia quando essa sposò Alfonso I d'Este.

La sua misteriosa morte, avvenuta per assassinio tramite accoltellamento in una strada di Ferrara la notte del 6 giugno 1508, destò molto scandalo e non fu mai stato chiarito chi fosse il responsabile né il mandante.

Sicuramente era una figura scomoda per il Duca, secondo alcuni perché Alfonso era invaghito della moglie di Ercole; secondo altri (tra i quali Maria Bellonci, che scrisse una puntuale ricostruzione degli avvenimenti nel suoi libro su Lucrezia Borgia) perché Alfonso avrebbe scoperto che Ercole era il messaggero tra sua moglie Lucrezia e Francesco II Gonzaga, tra i quali esisté un amore platonico, ricostruito da alcune, poche, lettere pervenuteci.
È invece un'ipotesi piuttosto fantasiosa il fatto che esistesse una relazione tra Lucrezia e Ercole stesso.
Lasciò tre figli naturali, Giulia (poi legittimata dopo il suo matrimonio), Romano e Cesare.
Le elegie di Ercole Strozzi furono pubblicate assiema ad altri componimenti del padre da Aldo Manuzio, già suo allievo nel 1513.



Tornando al mottetto, a chi si interessa di Alchimia, non sfugge il richiamo alla Stella Maris, per di più essendo definita ‘unica benigna stella del mare ONDOSO’.

Successivamente c’è un richiamo al chaos, dal quale questo mondo è stato separato, e per soccorrere il quale prima che ciò avvenisse la Vergine fu mandata dal Padre.

Non basta, con il LATTE della VERGINE con cui è stato alimentato colui che crea TUTTI GLI ELEMENTI Maria ha prodotto la riconciliazione fra il genere umano e Dio.

Sarebbe da approfondire l’ambiente culturale della Corte di Alfonso prima e di Ercole II d’Este poi, ma sembra che simbologie esoteriche permeino molte delle manifestazioni artistiche fiorite in quell’ambito cortigiano. Quanto alla famiglia Strozzi, non sfugge il patronimico comune con Giulio e Barbara Strozzi, accademici dei Bardi a Firenze centocinquant’anni dopo, cui pure si attribuiscono conoscenze alchemiche (Gilchrist). Dalla vicina Mantova, infine, pervenne a Venezia Claudio Monteverde, che intrattenne con quest’ambiente interessanti scambi epistolari nei quali ragguagliava sui propri progressi nella confezione del mercurio e, fattosi successivamente più prudente, allusioni a ‘quell’agente’ per fare ‘quella cosa’.

Josquin
non doveva essere estraneo a tutto questo: abile nell’utilizzare schemi numerologici e simbolici per i propri contrappunti, se edotto sul contenuto testuale simbolico di un brano ne avrebbe sicuramente reso significativamente la veste musicale: non vedo l’ora di poter reperire la partitura di questo mottetto per poter eventualmente apprezzare ciò che all’orecchio può sfuggire.

Saluti

Noldor

L'Alchimia e il Sacro

Devo assolutamente ringraziare alcuni compagni di Cerca per l'immenso dono che mi hanno fatto, riportando il Sacro vicino a me. Esattamente, attorno a me: già Paolo Lucarelli (ignaro del tutto di ciò) lo aveva fatto, nel 1988, scrivendo 'L'Anima del Mondo' su Abstracta. Un articolo illuminante, oggi facilmente reperibile in rete sul sito di Airesis. La vita, il 'secolo', poi, ha preso il sopravvento e solo da pochi anni, a causa di alcuni incontri fortunati (non credo fortuiti, a questo punto...) mi sono riavvicinato al Bosco ed ho iniziato, con maggior costanza e profitto, a seguire al suo interno i passi della Dama.

Devo dire grazie a Francesco, per le pazienti chat serali e per la sopportazione delle inevitabili incongruità sparate dal sottoscritto, devo dire grazie a Guido per avermi fatto guardare le foglie degli alberi...

Soprattutto, però, devo dire grazie al Captain Nemo che con profusa generosità ha sacrificato tempo, attenzione, risorse, chilometri per alimentare la stentata fiammella dell'Arte che pian piano ha ricominciato ad ardere in me.

Oggi cammino, poco oltre le pagine dei Libri dei maestri, ma cammino: piano, con passo incerto, nel dedalo dei sentieri del Bosco, pieno di sussurri, false piste, inganni ed enigmi. Cammino con passo leggero ed attento, però, consapevole di sfiorare il mistero della stessa Creazione, della Vita. E la Creazione e la Vita sono qui, tutto intorno, ed è scritto molto in chiaro nei libri di Fulcanelli, di Canseliet, di Sendivogio, di Cyliani, di Limojon... E' scritto nei glifi dei simboli a noi cari, talmente 'noti' che ci passiamo davanti senza riflettere...

E' scritto nelle Immagini del Libro Muto di Altus, pieno di Angeli: perchè, se non fosse un'Arte Sacra, dovrebbe essere così pieno di Angeli ogni libro d'Alchimia?


Ed 'Anghelos' (perdonate, non ho i caratteri Greci...) è letteralmente il Messaggero, come Euanghelos è Evangelos, il Vangelo, che ci hanno sempre tradotto 'La Buona Novella' mentre andrebbe tradotto 'Il buon Messaggero'. sarà un caso che il Messaggero degli Dei si chiama Mercurio, ed ha le ali ai piedi e sul cappello, per volare? Per essere 'volatile'? E dove, dove va? Va e viene, dagli Dei (da Dio, se volete) a noi, e viceversa. E perchè? Perchè Dio, o il Grande Architetto, Allah, Buddha, si ostina a mandarci messaggi? E questo avviene sempre ed incessantemente, e non è da poco anche soltanto interrogarsi sui perchè. Certo, i Libri dei Maestri sono prudentemente... ermetici, e dobbiamo chiederci quale sia la nostra Materia, come ricreare (...sì, ricreare... mi è venuto spontaneo) il Caos, quanto di questo e di quello dobbiamo fondere nel crogiolo, ed insieme a cosa... chissà perchè, però, nessuna Recipe da Speziale ci sarà utile...


Ma, a meno che non vogliamo dire a noi stessi di essere contenti di aver fatto un bel Regolo Marziale Stellato, non dobbiamo dimenticare quei messaggeri, quell'inesauribile, instancabile, incessante ma sfuggente tramite che il Creatore ci suggerisce, sperando che le nostre orecchie (ma soprattutto il nostro Cuore) si aprano, evitando il filtro delle nostre umanissime ragioni.

Ecco perchè, nel mio confuso peregrinare per sentieri (comunque bellissimi) di questa 'Selva Oscura e aspra e forte', sono contento: la stessa cerca, così incerta, a tratti spaventosa, mi infonde serenità. Ascolto, sì, con curiosità, i racconti di quei pochi che si incrociano dopo una svolta, ma cerco l'orma dei passi dei Compagni che conosco bene, tendo l'orecchio per riconoscere le loro voci, e seguo le tenui Luci che sento possano scaldarmi il Cuore e confortare il Cammino.

Noldor

domenica 1 novembre 2009

NIGRA SUM

Nigra sum sed formosa, filiae Hierusalem
Ideo dilexit me Rex
et introduxit in cubiculum suum
et dixit: surge, amica mea
et veni, jam hiems transiit
imber abiit et recessit,
flores apparuerit in terra nostra,
tempus putationsi advenit.


Questo il testo dal Cantico dei Cantici, all'interno del Vespro della Beata Vergine, messo in musica da Claudio Monteverdi: di lui si sa per certo dalle sue lettere che, quando non era impegnato nelle sue attività di compositore e maetsro di cappella, si occupava di Alchimia con buoni risultati pratici. Sì, Monteverdi, il sommo genio inventore della Seconda Prattica, il brillante madrigalista, era un Philosophus per Ignem, un alchimista operativo. Sembra che le sue prime mosse in questo ambito originassero a Mantova (era mantovano il suo corrispondente, il destinatario delle lettere nelle quali egli descriveva, all'inizio più apertamente poi con maggiore prudenza, i suoi progressi sul cammino di Ermete).

C'è chi sostiene che il suo Vespro della Beata Vergine sia una grandiosa rappresentazione della Grande Opera Alchemica, e per di più disposta ed illustrata, seppur sotto il 'velo' della musica, nella giusta sequenza.




Non sono in grado di confermare questo, posso però avvertire che ciò sarebbe in contrasto con la tradizione Ermetica: tutti i grandi Autori (da Artefio a Canseliet) infatti descrivono, ognuno secondo il proprio stile, tutte le fasi dell'Opera, ma nessuno lo fa rispettando la sequenza delle operazioni, per far sì che tali nozioni siano accessibili solo a chi possiede le doti morali (oltre che intellettive) per potervi accedere. Quali sono? Il Maestro Paolo Lucarelli ce le ricorda, come altri grandi prima di lui: pazienza ed umiltà.

Sarebbe bello se qualcuno dei lettori volesse avviare qui qualche riflessione sulla Musica in Alchimia, legame che viene suggellato nei secoli da iconografie e definizioni ripetute, dalle quali si potrebbe procedere per suggestioni, ammiccamenti, indicazioni utili per chi cammina nel Bosco.

Noldor

lunedì 12 ottobre 2009

ALCHIMIA E WEB

Credo di fare cosa utile destinando questo spazio a link e materiali reperibili in rete che a vostro parere siano ortodossi e utili a chi camina nel Bosco. Al tempo setsso, se qualcuno ne avrà le capacità, si potrebbe fare un thread con i libri DA EVITARE per i Cercatori sinceri.

Intanto vi segnalo questo blog dell'autorevolissimo Archer, e segnatamente questo interessante articolo, che già dal titolo è spunto di profonda riflessione.

http://www.archerjulienchampagne.com/article-32335725.html

Buona Cerca!

Noldor